giovedì 3 ottobre 2013

Minimum fax recluta talenti


Fuori, all’Istituto Torre di Babele di via Cosenza c’è tanto verde, non so a che anno risalga l’edificio, ma l’aria è quella dei film italiani di fine anni ’70: anche chi chiede informazioni lungo la strada sembra venire proprio da lì. 

Non siamo in piazza Caprera ma C’eravamo tanto amati c’è, la nostalgia della trama ci metterebbe un attimo a manifestarsi ma Roma strizza un occhio e minimum fax apre le porte. 

All’entrata c’è un mondo, nel senso effettivo dell’espressione: è vero è una scuola di italiano per stranieri, e il ragazzo che dà informazioni ha imparato bene, ma il mondo ha un’aria familiare e lo capiamo tutti nello stesso momento in cui il ragazzo corre al piano di sopra per capire dove ci deve indirizzare e poi fa capolino lungo la rampa delle scale. Ci incliniamo tutti come gatti e curiosi saliamo al piano superiore. È l’open day dei corsi di minimum fax e sembra il primo giorno di scuola. 

La stanza è arancione e sì, è perfetta per la creatività. 

La presentazione dei corsi inizia con quelli di scrittura ed è bello che le parole siano presenti, sedute alla cattedra insieme agli insegnanti, fluttuanti tra i pensieri di aspiranti scrittori e faccendieri del grande mondo dell’editoria. 

E si tocca l’emozione quando Carola Susani, scrittrice e insegnante, presenta sia i corsi biennali sia i workshop dei fine settimana (che si spalmeranno durante l’anno): parla di mistica della realtà come il viaggio che ogni aspirante autore fa attraverso il talento che sceglie di assecondare per se stesso; parla dell’idea del gruppo che sviluppa idee, insieme a Giordano Meacci che dipinge l’incontro di presentazione come un vero maestro d’arte contemporanea: dai collegamenti intertestuali smart e un’enciclopedia da strabuzzare gli occhi di meraviglia. 

Lo scintillio e il guizzo dello scrittore si “riduce a icona” nella seconda fase dell’incontro, in cui la direttrice editoriale di minimum fax Martina Testa cambia registro e prima ancora dei corsi, parla della necessaria ricerca dentro se stessi per approcciarsi a questo mondo: perché essere scrittori, creativi della parola, non equivale sempre a essere pezzi perfetti per l’ingranaggio editoriale. Spiega che entrambe le tipologie di corso, il biennio e i workshop, sono funzionali alla formazione di tutte le figure editoriali e che potrebbe essere utile considerare i fine settimana proposti da minimum fax dei “corsi brevi ma intensi”. 

Con quelli non si può avere chiara la propria più pura attitudine ma è un po’ come infilare le mani nell’impasto e capire di che ingredienti è fatta la torta. Il succedersi poi di tutti gli insegnanti, che non sono altro che i titolari all’interno della casa editrice è una centrifuga di emozioni, e per gli aspiranti corsisti è importante anche la testimonianza di Antonia Conti, una ex corsista che adesso si occupa delle vendite in minimum fax, che prima di iniziare il corso non aveva ancora capito quale fosse la sua vera attitudine editoriale.  


Insomma c’è tutto un mondo intorno a minimum fax, e ce n’è uno dentro: dopo aver scovato il proprio talento, basta solo portarlo alla luce imparando a usare il codice giusto per abitare questi mondi concentrici. Che poi non è la stessa cosa che si fa quando si costruiscono storie? 


A cura di Martina Rosella, seguitela su Parla e Basta

Maggiori informazioni su Corsi Minimum Fax

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