martedì 1 ottobre 2013

QUANDO TI CHIEDONO DI ACQUISTARE DAL CATALOGO


Il momento storico che stiamo vivendo é particolarmente difficile per l'editoria e per le piccole case editrici che cercano di tutelarsi come possono.

Personalmente credo che l'unico modo per poter sopravvivere sia pubblicare pochissimi titoli l'anno (ma che siano titoli validi e che facciano la differenza), vendere anche e soprattutto il formato digitale, puntare sul maggior numero di eventi, festival e fiere letterarie per farsi conoscere (senza dimenticare il potere del web), per non parlare della cura nella grafica delle copertine, delle presentazioni etc etc.

Condanno senza riserve l'editoria a pagamento e anche quelle formule miste che ben sono spiegate all'interno di writers dream (dove, tra l'altro, potete consultare la lista delle case editrici a pagamento), ma come comportarsi davanti alla nuova richiesta che ci permette di essere presi in considerazioni dalle case editrici solo dopo l'acquisto di 1 o più copie dal catalogo?

Le case editrici affermano che sia indispensabile affinché la persona interessata si possa fare un'idea del lavoro e della competenza o é solo un'operazione di marketing?

Certo é che spesso gli Young Writers non sanno nemmeno come e a chi presentare una proposta editoriale: ci sono guide in libreria con l'elenco ed il settore di competenza di ognuna di loro e non c'é casa editrice che nel suo sito non elenchi le modalità attraverso le quali é possibile contattarle. Per non parlare dei manuali (penso a Come presentare una proposta editoriale di Amalia Maria, 106 pagg, 12 euro, Bel Ami Edizioni) e del contatto diretto che si può avere semplicemente presentandosi agli stand delle case editrici durante gli eventi.

Ma come comportarsi con le piccole/micro case editrici che non sono presenti in nessun elenco? Anche qui le ricerche ed il contatto durante gli eventi sono fondamentali e cosa fare davanti la richiesta dell'acquisto di copie?

Anche qui non si può non fare appello al buon senso e valutare con ponderazione se vale o no la pena. Ho letto di case editrici che invitano all'acquisto anche di 3-5 copie e questo, sinceramente, é troppo ma sempre meno di quelle che chiedono l'acquisto minimo di copie del proprio libro indicandolo come prassi fondamentale adottata anche dalle grandi case.

Non é, assolutamente, così: la pubblicazione di un libro é un investimento e come tale ha bisogno di finanziamenti a monte, senza non possiamo parlare di editoria e né di attività imprenditoriale perché una casa editrice é anche questo.

Vi hanno chiesto di acquistare libri dal catalogo prima di inviare la vostra proposta editoriale? Aspetto i vostri commenti.

A cura di Clara Raimondi

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